venerdì 14 febbraio 2014

Lamiaamicadelcuore

Io adoro la mia amicha Vichi.
L'adoro perché insieme ridiamo sempre fino alle lacrime.
Perché sa essere una finta buonista perfettina ma sotto sotto è una iena.
L'adoro perché mi sostiene piangendo delle mie disgrazie.
L'adoro perché le piace la margherita con i carciofini.
L'adoro per il suo stile british e l'ottimo inglese.
L'adoro perché è secchiona.
L'adoro perché odia i posti rumorosi e affollati e non regala giochi elettronici ai suoi figli.
L'adoro perché sa essere milioni di esseri speciali in uno soltanto.
E non siamo lesbiche neh!

La Maia che vuole un sacco di bene alla sua amica Vichi (che piangerà leggendo questo post)

lunedì 10 febbraio 2014

Perfume of the City

A Riccione questa mattina, profumo di New York.  Potrei vestirmi solo di questo.
La Vickny

domenica 9 febbraio 2014

Pidocchi e Vino.

Pidocchi.
Già il nome fa vomitare.
Elogio al creatore dell'onomatopea. Sarà stato Darwin a scoprirli? Spero avesse con sé una bottiglia di buon rosso.

Credevi fossero solo un elemento archiviato nella dolce  infanzia, quando andavi in giro con la testa condita tipo insalata. Avevi anche azzardato a pensare che, non avendoli mai incontrati in undici anni di figli e in tre cicli compiuti di scuole dell' infanzia, non eravate predisposti o ricettivi. Un miracolo genetico auto repellente.

Invece no. Erano lì che ti aspettavano, tesserati della polisportiva anche loro. Amanti della ginnastica ritmica in bugigattolo, e della testa ricciuta con tremilamiliardidicapelli di tua figlia numero tre. Ma, si sa, le bestiole sono di bocca buona.
Sono venuti a visitare anche te, e forse non solo.

Bene, problema risolto in gloria in una domenica da esaurimento, rigorosamente con marito assente sulle note di un armonico duetto" merda e sfiga", coprendo le varie teste di pesticidi, arandole, piastrando i capelli senza pietà, e dando in pasto a lavatrice ed asciugatrice la casa intera.

Bene.
Una brutta esperienza, logorante, che ti lascia un po' di ossessione e ti fa sacerdotessa di terribili rituali pidocchianici per una settimana, tutte le mattine. Con tutti i componenti della famiglia, escluso solo  il calvo marito primaassente.

Sette biblici giorni dopo, ti riaccingi solo per diletto  a distribuire i pesticidi sulle varie cervici, sicura di aver vinto.
Nei giorni a seguire comincia persino a sfumare il ricordo della schifezza, termina il corso al circo delle pulci, iscrivi la creatura a nuoto, con la certezza che le bestiole non amino lo stile libero ed il dorso.
La tua mente inizia a riposare. Ti dimentichi anche di impestare l'ampia comunità familiare con le inutili fialette puzzolenti preventive.

Bene.
Sul bugiardino del pesticida ti avevano avvertito. Non far calare mai l'attenzione. Ripeti il trattamento anche una terza volta, se necessario. Ma la terza volta non è biblica, e poi il bugiardino dovrà pur tener fede alla sua fama di mentitore, no? Anche le ricette di cucina ti riescono con delle varianti, quindi perché darsi pena?

La pena ed il pene diventano dunque protagonisti assoluti di una bestiale domenica, sette giorni dopo. Il biblico numero comincia a scocciarti ed inizi a propendere sulla veridicità della teoria del Big Bang e dell' evoluzione in miliardi di anni, piuttosto che nella creazione divina one-week long.
Durante la notte becchi la figlia numero quattro, quella con solo mille capelli ricciuti, che si gratta il capo in zona hot.
Decidi di dormire tranquilla ciònonostante.
Bene.
Ti alzi, diserbi ed ari la testa della piccina, nella quale tra l'altro non trovi nulla di sospetto.
Poi ari la tua testa e...
ne trovi uno.
Defunto.
Stecchito. Probabilmente autostoppista del giorno prima, visto che le pozioni all' ammoniaca con le quali hai gentilmente trattato la tua ricrescita color grigio topo tendente al castano nel dì ancora prima hanno azzerato la circolazione sanguigna nel tuo cuoio capelluto ridotto a pelle di daino insieme alle possibilità di vita di qualsiasi organismo.

L'inizio della fine.

Nel frattempo il marito, inconsapevole fedele alla tradizione della merdasfiga, si è dovuto assentare.
Così, per sfizio, convochi la tremilamiliardidicapelli e. .. già.
Tutto ricomincia.

Prosit. Ti lanci in corsa sul Nero D'Avola, ed ecco risolta l'equazione.

La Vichi che "il vino salva la vita".

sabato 1 febbraio 2014

Dual

"Da qualche giorno sembrava quasi innocente. La forza oscura che si era impossessata di lei pareva essersi in qualche modo  ritratta.
Guardavo Ofelia Rottenbrain con i pensieri, perché i miei occhi erano ormai stanchi di specchiarsi nel suo grigio mistero. La sentii, quella forza oscura. Improvvisamente capii:  aveva solo cambiato abito, ma non l'aveva certo abbandonata. Non l'avrebbe lasciata più.
I miei occhi e i miei pensieri umiliati  troppo, troppo a lungo.
Talvolta la mente degli ingenui preferisce corazzarsi di cecità pur di accettare la possibilità del male estremo..."

La Vichi, "Dual".