Il mio percorso (ormai passato da un bel po') attraverso le oggi chiamate "scuola primaria e secondaria di primo grado", non mi ha mai visto protagonista dotata né di particolare curiosità intellettuale, né di nessun virtuosismo a livello grafico o espositivo. Ero, diciamo, l' equivalente di un sasso insignificante, di quelli che si sgretolano.. sasso di pietraia, non di quelli piatti e lucidi che trovi nei letti e nei fiumi e con i quali puoi giocare al rimbalzo.
L' importante era sbrigarsi a fare qualsiasi cosa, per non rubare tempo prezioso all' unica attività degna di nota e impegno: andare in cortile a giocare con le amiche.
Il tutto era ovviamente mal tollerato dalla mia mamma magistrale, che professava di persona e di fatto il far bene tipico delle maestre elementari. Pagine strappate e scoppole più o meno dolorose mi sono state compagne e maestre, lasciandomi all' epoca più un malessere interiore per l' ulteriore tempo sottratto al gioco dal rifacimento di quasi tutti il compiti che per il tempo perso a svolgere male elaborati poi finiti in coriandoli. Ricordo ancora un colloquio di seconda elementare in cui la maestra diceva alla mia maestra mamma che era evidente che non avevo molta voglia di impegnarmi e studiare.
Mi osservo dunque oggi dall' alto, intenta a rifare e ripete.. re.. re.. insieme a mio figlio senior la prima serie di compiti dopo la prima settimana ufficiale di "scuola secondaria di primo grado".
Sono una vecchia strega inacidita, mi mancano solo il porro sul naso e la barba sul mento. Lo fulminerei se potessi, lui e i suoi compiti scorreggiati con il sedere. "Non può esistere una cosa del genere, non avresti fatto prima
a scrivere bene e con attenzione da subito? Se la lezione di storia non l' avevi capita, non potevi chiedere?" Dai miei occhi trasudano gli umori del mio fegato che sta marcendo di rabbia di fronte a questi compiti che sembrano avanzi di cibo in un piatto sporco.
Fuoco, fiamme, fulmini, incenerite questo eretico, che si è permesso di fuggire il dogma del far bene! Venti d' ira del mondo.. Venite a me!
E tu, figlio... Non aprire mai quell' armadio. Ne uscirebbe il mio terribile scheletro di bambina, quello che mi chiederebbe di guardarti con più tenerezza e.. meno assurde pretese di impossibile perfezione.
La Vichi mammastrega cattiva
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